Piazza Pio II
Fulcro del progetto di Pio II e della città stessa è la piazza: con la sua forma trapezoidale e le sue fughe geometriche rappresenta, insieme ai palazzi circostanti, un vero e proprio “sistema” architettonico e urbanistico unico e irripetibile. Fermatevi ad osservarla dall’ingresso di Via Marconi, proprio di fronte alla facciata del Duomo: vi sorprendere del suo perfetto funzionamento prospettico, del senso di ampiezza e, insieme, di accoglienza. Funzionamento completato dall’occhio (rosone) della facciata che corrisponde al cerchio posto al centro della piazza, dal pozzo situato sul margine destro dello spazio pubblico, dall’arretramento del palazzetto dei Canonici sulla sinistra e dai sedili che circondano la piazza rendendola fruibile a tutti. Se aggiungiamo che facciata e piazza formano una meridiana solare sincronizzata con gli equinozi e che il sistema dà spazio al potere religioso quanto al potere civile (rappresentato dal maestoso Palazzo Comunale e dalla sua loggia, che amplia la piazza), possiamo affermare che siamo di fronte ad un vera e propria realizzazione dell’utopia umanista rinascimentale in campo urbanistico.
Duomo di Pienza – Cattedrale di S. Maria Assunta
La “domus vitrea”, scrigno di opere d’arte e opera d’arte essa stessa, monumento civile e religioso dedicato alla Madonna dell’Assunta, vale da sola una visita a Pienza. Realizzata dall’Architetto Bernardo Gambarelli detto il Rossellino, con la sua bianca facciata classicheggiante, custodisce un interno a sala in stile tardo gotico, con ampie vetrate soleggiate dall’alba al tramonto. Le tre navate di pari altezza confluiscono nel transetto e nell’abside, formando cinque “petali” arricchiti da tavole della migliore pittura senese e da un coro ligneo finemente intarsiato.
Sotto il duomo, ancora due tesori; la chiesa di San Giovanni, con il fonte sempre del Rossellino e le “gallerie” novecentesche, intricato labirinto di sottofondazioni realizzate per evitare lo sprofondamento dell’abside. (visitabili) www.pienzacittadiluce.it
Palazzo Piccolomini
residenza estiva di Enea Silvio Piccolomini, Papa Pio II, è un primo esempio di architettura rinascimentale. Edificato nel 1459 dal noto architetto Bernardo Rossellino, allievo di Leon Battista Alberti, attualmente si presenta al massimo del suo splendore sia esternamente che internamente grazie all’importante e recente intervento di restauro. La famiglia Piccolomini ha abitato il Palazzo fino al 1962, anno in cui la proprietà passò per testamento all’Ente morale di Siena Società di Esecutori di Pie Disposizioni. Oggi è parte integrante del centro storico della città di Pienza, uno tra i migliori conservati della Toscana. www.palazzopiccolominipienza.it
Palazzo Borgia – Museo Diocesano di Arte Sacra
Il palazzo vescovile fu realizzato dal Cardinale Borgia modificando il preesistente palazzo civico; gli archi a sesto acuto nelle murature sono ancora visibile sopra le nuove finestre rettangolari decisamente rinascimentali. La sua fusione con un retrostante palazzetto lo ha dotato di un elegante cortile con pozzo e accesso secondario. È oggi sede del Museo di arte sacra e dell’ufficio informazioni comunale. www.palazzoborgia.it
Chiude sul lato est della Piazza il Palazzo Civico, anch’esso realizzato dal Rossellino e perfettamente coerente con l’architettura della piazza: l’ampio loggiato a piano terra concorre con l’angolatura degli altri palazzi ad estendere l’altrimenti angusto spazio centrale. È tutt’ora sede comunale e la storica sala del Consiglio accoglie un affresco del fratello del Rosellino, Paolo Gambarelli. La torre dell’orologio, con la campana delle ore sulla sommità, si ispira alla senese torre del “Mangia”. Insieme al campanile del Duomo, dà slancio verticale a tutto il complesso architettonico pientino.
Lungo il corso principale, nell’antica Chiesa di S. Francesco si possono ammirare una tavola della scuola di Duccio Boninsegna, affreschi del secolo XIV e XV con il ciclo delle storie di San Francesco, una Madonna attribuita a Luca Signorelli e pitture di Matteo Balducci e Ugolino Lorenzetti. Il Crocifisso ligneo del Maestro di San Pietro in Rosso è stato trasferito nel Museo Diocesano (vedi immagine qui sopra). Ospita anche opere contemporanee di Massimo Lippi, cui sono stati commissionati l’altare, il crocifisso, il sedile, il leggio e un bassorilievo in bronzo.
I Palazzi Ammannati, Gonzaga, Salomone Piccolomini e del Cardinale Atrebatense, che, insieme ad altri furono realizzati dalla corte papale, completano un tessuto urbano (i palazzi sono privati e non sono visitabili).